Dal catalogo della personale presso Bludiprussia
Dopo gli studi a Brera con Paolo Baratella, Alessandra Chiappini ha maturato un percorso creativo, coerente, privo di sussulti, verso una progressiva astrazione della forma. Non solo, la componente simbolica che connota fortemente la pratica del suo lavoro, ha condotto l’artista a maturare un linguaggio pittorico intriso di influenze letterarie, di letture filosofiche sedimentate e traslate nella pittura.
Conoscenza razionale, saggezza trascendentale, sapienza nel mestiere producono una stratificazione di immagini, paesaggi, dove il fluire del tempo, la luce della solitudine, il silenzio danno vita non più alle terre rosse, agli ocra del deserto di Wadi Rum in Giordania, ma a colori senza tempo, che stemperano sul fondo bianco una gamma di azzurri, di grigi.
In altre opere affiorano allusioni velate alla figura, consistenti grumi di materia, tracce di colore, sedimenti naturali come in Ceppi di tempo disseccati, Casa solo del vento, Perdersi e ritrovarsi. Chiappini non dipinge il paesaggio, te lo lascia immaginare, per averlo vissuto lei stessa prima ancora di averlo eseguito, evocando così una sorta di regno dello spirito calato in un contesto totalmente contemporaneo, dove passato e presente si compenetrano senza conflitto tra natura e storia, tra sacro e profano.
Cristina Rossi